Ricordando Judy Belushi: una vita dedicata all'arte e alla memoria di John

Carlo Amatetti • 6 luglio 2024

Una donna straordinaria che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell'intrattenimento e nel cuore di chi l'ha conosciuta. Nel segno di John.

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Il mondo dello spettacolo e delle arti piange la scomparsa di Judith "Judy" Belushi, vedova dell'iconico comico John Belushi, avvenuta ieri dopo una lunga malattia. Judy, nota non solo per essere stata la moglie del celebre attore, ma anche per il suo straordinario contributo come autrice, produttrice e custode della memoria di John, ha lasciato un'impronta profonda nel panorama culturale e nelle vite di chi ha avuto il privilegio di conoscerla.


Nata il 7 gennaio 1951 a Wheaton, nell'Illinois, Judy ha incontrato John Belushi durante gli anni del college e i due si sono sposati nel 1976. La loro unione, seppur breve a causa della prematura scomparsa di John nel 1982, è stata intensa e profondamente significativa. Dopo la morte di John, Judy ha dedicato la sua vita a preservarne la memoria, diventando un pilastro fondamentale nella promozione del suo lascito artistico.


Judy ha scritto e co-scritto diversi libri, tra cui "Samurai Widow" e "Belushi", quest'ultimo realizzato in collaborazione con il giornalista Tanner Colby. Proprio questi due titoli sono stati l'occasione da cui è scaturita la collaborazione con Sagoma: Judith ha infatti aderito con entusiasmo per realizzare John Belushi: la biografia definitiva, fondendo insieme proprio i titoli citati secondo un progetto editoriale proposto dalla nostra casa editrice. Il risultato è stata la prima biografia opponibile a quel "Chi tocca muore" con cui il celeberrimo giornalista Bob Woodward - già premio Pulitzer e originario anch'egli di Wheaton - aveva tradito la fiducia di Judy che lo aveva chiamato proprio per ripristinare l'immagine pubblica di John dopo la sua morte, ma che con il suo libro aveva perseguito l'effetto contrario. La scrittura di Judith è  caratterizzata da una sensibilità unica e, conoscenndo ogni aspetto della vita e della carriera di John, ha offerto ai lettori un'intima visione dell'uomo dietro il mito.


Oltre alla sua carriera di autrice, Judy è stata anche produttrice esecutiva di vari progetti che hanno celebrato e raccontato la storia di John Belushi. Il suo impegno nel mantenere vivo il ricordo del marito è stato testimoniato anche dalla fondazione del John Belushi Scholarship Fund, un ente dedicato a sostenere giovani talenti emergenti nel campo delle arti performative.


Judy per tutti coloro che l'hanno conosciuta era una donna dotata di grande umanità, empatia e determinazione. La sua casa era un luogo di accoglienza e creatività, dove amici e artisti trovavano ispirazione e sostegno. Judy è ricordata non solo per il suo legame indissolubile con John, ma anche per la sua identità forte e indipendente, capace di affermarsi nel mondo dell'intrattenimento con la propria voce.


Nel giorno successivo alla sua morte, il dolore è palpabile tra i molti che l'hanno amata e rispettata. Le testimonianze di affetto e stima continuano a riversarsi, segno della profondità dell'impatto che Judy ha avuto su chiunque abbia incrociato il suo cammino. La sua eredità, fatta di amore, arte e memoria, continuerà a vivere nelle opere che ha lasciato e nei cuori di chi la ricorda con affetto.


Judy Belushi ci lascia con un esempio di forza e dedizione che resterà impresso in tutti noi. La sua vita è stata un tributo alla bellezza dell'arte e alla potenza del ricordo, e il suo spirito vivrà per sempre attraverso le storie che ha raccontato e le persone che ha toccato.




Autore: Carlo Amatetti 18 settembre 2025
Jimmy Kimmel , la voce corrosiva della late night americana, è stato sospeso indefinitamente dal suo show Jimmy Kimmel Live! da ABC . La causa? Una frase pronunciata in monologo in cui ha suggerito (!) che il movimento MAGA stia cercando di capitalizzare politicamente sulla morte di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso nei giorni scorsi. La sospensione arriva dopo che gruppi di stazioni affiliate ad ABC, guidati da Nexstar, hanno definito le sue parole “offensive e insensibili” e ne hanno chiesto la messa in onda bloccata. L’incidente è stato accompagnato da minacce regolamentari da parte di Brendan Carr, presidente dell'FCC (la commissione federale delle comunicazioni), che ha fatto capire che le licenze delle stazioni potrebbero essere a rischio se non si conformano a certi standard (o pressione politica percepita). Un tempo erano standard che almeno sulla carta erano stati pensati per garantire la più alta qualità dei programmi televisivi, oggi servono solo per accontentare l'Esecutivo a stelle e strisce. Non a caso, Trump ha festeggiato la decisione, definendola una “ottima notizia per l’America” su TruthSocial. Intanto, l’eco è forte: molti vedono questa sospensione non come un incidente isolato, ma come un nuovo fronte aperto nell’attacco alla libertà di satira. “Nixon fu un dilettante”: il salto qualitativo nel clima politico Quando Richard Nixon cadde nel 1974, lo fece per comportamenti che oggi, messi a confronto con quelli di Trump, sembrano quasi piccoli inciampi. Watergate fu un complotto reale, tentativo di insabbiamento, uso indebito dei poteri investigativi federali, ostruzione del Congresso, rifiuto di cooperare con richieste legittime di documenti. Un solo grande scandalo, con prove materiali e registrazioni audio, sufficienti per spingere il presidente verso le dimissioni. Con Trump, la quantità e la varietà delle controversie sono assai più ampie: tentativi di ribaltamento elettorale, gestione negligente (o peggio) di documenti top secret, scontri giudiziari su vari fronti, insulti e provocazioni continue. E adesso, questo: silenziare i comici scomodi. Non è più solo insabbiamento o bugie, è prevenire la satira stessa , far capire che chi fa ridere troppo... "forte" può essere punito. Chiudere le bocche: la satira come minaccia Con la precedente cancellazione del programma di Stephen Colbert, e ora di quello di Kimmel, emerge un disegno che va oltre il mero disaccordo politico: è un invito implicito al terrore. “Fai battute, ma attento, la prossima volta potresti non avere più il palco”. Trump — come Berlusconi prima in Italia — pare aver individuato nei comici non solo critici ma potenziali pericoli da neutralizzare. La preoccupazione è che negli USA - un tempo il regno della libertà di espressione e di satira - si vada verso una desertificazione come quella registratasi in Italia dopo l'editto bulgaro di Silvio Berluscon. Da quel momento il mainstream si fece più prudente, i comici adottarono direttamente l'autocensura e oggi la satira in TV è virtualmente scomparsa. Qui, oggi, assistiamo a qualcosa di simile: un attacco sistematico ai grandi talk show satirici, uno dopo l’altro, che manda un messaggio chiaro: “vedete di non rompere troppo”. Stephen Colbert era già stato messo sotto pressione: il suo programma è stato infine chiuso dopo le sue continue critiche a Trump. Non un errore isolato, ma un destino annunciato per chi esagera nella satira politica. Con Jimmy Kimmel , il caso è forse ancora più emblematico: gli si contesta la reazione alacre a un fatto tragico (l’assassinio di Kirk), ma il punto vero è che si è rotto un tabù: negli USA si è totalmente sdoganata la possibilità di zittire una voce satirica perché scomoda. Berlusconi lavorava sornione sotto traccia, Trump rivendica le sue epurazioni . Non è una differenza di poco conto. Donald Trump è il tipo che pippa in mezzo al soggiorno durante una festa; tutti hanno la decenza di farlo in bagno ma lui no. Sarah Silverman
Autore: Carlo Amatetti 18 luglio 2025
Una raccolta per celebrare una delle voci più corrosive dell’umorismo italiano.
Autore: Carlo Amatetti 18 luglio 2025
La cancellazione del programma di Stephen Colbert arriva mentre negli Stati Uniti cresce la pressione politica sui media: proprio adesso si spegne una delle voci più graffianti di dissenso e comicità.