Happy birthday, Woody!
Woody Allen taglia il traguardo delle ottantaquattro candeline.
“Sono decisamente contrario alla vecchiaia. Penso che non la si debba raccomandare a nessuno”.
Woody Allen
la butta sul ridere ma anche per lui è arrivato il momento di spegnere ottantaquattro candeline. Ipocondriaco, nevrotico, perfezionista, Allen ha attraversato oltre mezzo secolo di cinema, regalandoci la sua inimitabile visione del mondo, paradossale al punto giusto.
Nato il 1° dicembre 1935 nella sua amata New York. Inizia la carriera nel lontano 1947, scrivendo battute per i colossi dello spettacolo Ed Sullivan e Sid Caesar ; poi arrivano televisione, cabaret, teatro e, infine, nel 1965, il cinema, con la sceneggiatura di Ciao Pussycat diretto da Clive Donner . Dopo l’esordio alla regia con Che Fai, Rubi? non si ferma più, snocciolando una serratissima serie di titoli. Alcuni non sono perfettamente riusciti, dobbiamo riconoscerlo, ma moltissimi sono da manuale di storia del cinema.
È considerato tra i principali e “più europei” tra i registi statunitensi, tanto che negli ultimi anni ha deciso di girare diversi film proprio nel vecchio continente, lontano dalla sua “amata” New York. 76 volte sceneggiatore, 56 volte regista di se stesso, 44 volte attore, per sei volte autore della colonna sonora, quattro premi Oscar (miglior regista 1978, migliore sceneggiatura originale 1978, migliore sceneggiatura originale 1987, migliore sceneggiatura originale 2012) e Leone D’Oro alla carriera nel 1995
L’umorismo “politically uncorrect”, profondamente connesso alle sue origini ebraiche, i rapporti burrascosi con le donne, l’ipocondria, la paura della morte, l’amore odio verso la psicanalisi e l’adorazione per la sua New York.