Muore a 85 anni Gene Perret, guru della comicità made in USA

Carlo Amatetti • 24 novembre 2022

A 85 anni ci lascia Gene Perret, una delle grandi firme della comicità televisiva americana, autore anche del "classico" Il Manuale di Scrittura Comica - step by step

«Se sapeste che razza di ingegnere ero, capireste che passare alla commedia è stato uno sbocco naturale»

Gene Perret.


Le Sagome tutte si raccolgono attorno alla famiglia di Gene Perret, morto a 85 anni. L’annuncio della scomparsa per insufficienza epatica, avvenuta il 15 novembre nella sua casa di Westlake Village in California, è stato dato a The Hollywood Reporter dalla figlia Linda.

Considerato uno dei guru della scrittura comica made in Usa, del quale Sagoma ha pubblicato quello che è considerato un manuale-caposaldo in tema di scrittura comica, nella sua lunghissima carriera ha scritto per tutti i più grandi della comicità made in USA, da Phyllis Diller a Bill Cosby, e in particolare è stato per 15 anni capo-autore di Bob Hope. Per lui ha scritto dal 1969 fino al ritiro dalle scene, accompagnandolo in molti dei suoi viaggi per intrattenere le truppe americane.


Gene Perret, mezzo secolo di successi


Nato nel 1937, Eugene Richard Perret inizia a lavorare nel 1956 come ingegnere alla General Electric. Le prime risate le suscita alle feste aziendali. Incuriosito da queste reazioni, prova a spedire alcune delle sue battute a Slappy White e Phyllis Diller, che lo incoraggiano e finiranno per assumerlo, facendolo diventare uno scrittore a tempo pieno. Trasferitosi a Los Angeles viene ingaggiato al The Jim Nabors Hour, al The Tim Conway Show e al Laugh-In.


Durante i suoi 50 anni di carriera, ha conquistato 3 Emmy Awards (nel 1974, 1975 e 1978) e 9 nomination per il suo lavoro al Carol Burnett Show. Ma ha anche scritto programmi cult come Tre cuori in affitto, Arcibaldo, La mamma è sempre la mamma e I ragazzi del sabato sera, che ha visto l’esordio di John Travolta. Un altro capitolo importante della sua carriera è, come intuibile, quando si è unito a Burnett nel 1973, lavorando come suo scrittore personale nel suo iconico programma di varietà alla CBS. 


Il suo Manuale di scrittura Comica - Step by Step


Ha messo a frutto la sua immensa conoscenza in tema di scrittura e comicità, scrivendo oltre 40 libri. Il suo Manuale di Scrittura Comica – Step by Step, da noi pubblicato nel 2018, e giunto già alla sua seconda edizione, è considerato universalmente il testo di scrittura comica per eccellenza


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Jimmy Kimmel , la voce corrosiva della late night americana, è stato sospeso indefinitamente dal suo show Jimmy Kimmel Live! da ABC . La causa? Una frase pronunciata in monologo in cui ha suggerito (!) che il movimento MAGA stia cercando di capitalizzare politicamente sulla morte di Charlie Kirk, l'attivista conservatore ucciso nei giorni scorsi. La sospensione arriva dopo che gruppi di stazioni affiliate ad ABC, guidati da Nexstar, hanno definito le sue parole “offensive e insensibili” e ne hanno chiesto la messa in onda bloccata. L’incidente è stato accompagnato da minacce regolamentari da parte di Brendan Carr, presidente dell'FCC (la commissione federale delle comunicazioni), che ha fatto capire che le licenze delle stazioni potrebbero essere a rischio se non si conformano a certi standard (o pressione politica percepita). Un tempo erano standard che almeno sulla carta erano stati pensati per garantire la più alta qualità dei programmi televisivi, oggi servono solo per accontentare l'Esecutivo a stelle e strisce. Non a caso, Trump ha festeggiato la decisione, definendola una “ottima notizia per l’America” su TruthSocial. Intanto, l’eco è forte: molti vedono questa sospensione non come un incidente isolato, ma come un nuovo fronte aperto nell’attacco alla libertà di satira. “Nixon fu un dilettante”: il salto qualitativo nel clima politico Quando Richard Nixon cadde nel 1974, lo fece per comportamenti che oggi, messi a confronto con quelli di Trump, sembrano quasi piccoli inciampi. Watergate fu un complotto reale, tentativo di insabbiamento, uso indebito dei poteri investigativi federali, ostruzione del Congresso, rifiuto di cooperare con richieste legittime di documenti. Un solo grande scandalo, con prove materiali e registrazioni audio, sufficienti per spingere il presidente verso le dimissioni. Con Trump, la quantità e la varietà delle controversie sono assai più ampie: tentativi di ribaltamento elettorale, gestione negligente (o peggio) di documenti top secret, scontri giudiziari su vari fronti, insulti e provocazioni continue. E adesso, questo: silenziare i comici scomodi. Non è più solo insabbiamento o bugie, è prevenire la satira stessa , far capire che chi fa ridere troppo... "forte" può essere punito. Chiudere le bocche: la satira come minaccia Con la precedente cancellazione del programma di Stephen Colbert, e ora di quello di Kimmel, emerge un disegno che va oltre il mero disaccordo politico: è un invito implicito al terrore. “Fai battute, ma attento, la prossima volta potresti non avere più il palco”. Trump — come Berlusconi prima in Italia — pare aver individuato nei comici non solo critici ma potenziali pericoli da neutralizzare. La preoccupazione è che negli USA - un tempo il regno della libertà di espressione e di satira - si vada verso una desertificazione come quella registratasi in Italia dopo l'editto bulgaro di Silvio Berluscon. Da quel momento il mainstream si fece più prudente, i comici adottarono direttamente l'autocensura e oggi la satira in TV è virtualmente scomparsa. Qui, oggi, assistiamo a qualcosa di simile: un attacco sistematico ai grandi talk show satirici, uno dopo l’altro, che manda un messaggio chiaro: “vedete di non rompere troppo”. Stephen Colbert era già stato messo sotto pressione: il suo programma è stato infine chiuso dopo le sue continue critiche a Trump. Non un errore isolato, ma un destino annunciato per chi esagera nella satira politica. Con Jimmy Kimmel , il caso è forse ancora più emblematico: gli si contesta la reazione alacre a un fatto tragico (l’assassinio di Kirk), ma il punto vero è che si è rotto un tabù: negli USA si è totalmente sdoganata la possibilità di zittire una voce satirica perché scomoda. Berlusconi lavorava sornione sotto traccia, Trump rivendica le sue epurazioni . Non è una differenza di poco conto. Donald Trump è il tipo che pippa in mezzo al soggiorno durante una festa; tutti hanno la decenza di farlo in bagno ma lui no. Sarah Silverman
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Una raccolta per celebrare una delle voci più corrosive dell’umorismo italiano.
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