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Doveva essere la cerimonia contro la guerra in Ucraina con Zelensky che, dietro pressioni di Sean Penn, avrebbe dovuto intervenire in diretta. Mentre invece Penn è andato a bruciare le sue statuette, la cerimonia pacifista si è trasformata sul palco in un ring. Chris Rock, infatti, è stato raggiunto sul palco da Will Smith che lo ha colpito in faccia per una battuta sulla testa rasata della moglie Jada Pinkett-Smith, chiedendole se si stesse preparando a girare un sequel di "Soldato Jane".
Come noto la Smith è affetta da alopecia e Will non ha gradito. La serata, in un avvitamento di assurdità, ha visto poi Will Smith vincere l’Oscar come migliore attore protagonista. E infine sono giunte le sue scuse: “In questo settore, devi essere in grado di sopportare persone che ti mancano di rispetto e devi sorridere e fingere che vada bene. Denzel qualche minuto fa mi ha detto: ‘Nel tuo momento più alto, stai attento, è il Diavolo che ti tira la manica'. Voglio chiedere scusa agli Academy, voglio chiedere scusa a tutti i colleghi nominati. Questo è un momento bellissimo e non sto piangendo per aver vinto un premio. L'amore ti fa fare cose folli”.
Tutto questo fa nuovamente emergere un tema, quello dei limiti della satira (ce ne devono essere?) che Sergio Spaccavento ha affrontato nel suo “Che cazzo ridi?” (Cercalo su libridivertenti.it, link in bio).
L’unica cosa certa è che l’Ucraina a Los Angeles non sanno neppure dove sia.
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